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Adolfo Maffei e Claudio Calderari firmano questo volume. Un cronista che ha sentito il richiamo del primo amore nella sua città natale ed un vecchio campione che, a latitudini insolite a quei tempi per il nostro sport, è stato tra i primi a dimostrare che anche il Sud poteva produrre talenti di limpida classe. Un connubio che non avrebbe avuto senso se questi due ragazzi di 70 anni non fossero stati accomunati da una forte amicizia personale e dall'affetto per il protagonista dell'età dell'oro del basket brindisino. Il volume è ricco di episodi e di testimonianze, una narrazione agile, da leggere tutta d'un fiato, focalizzando i momenti più significativi, raccontata da chi è stato per lunghi anni vicino all'Uomo e al Tecnico, inevitabilmente venata di rimpianto ma ricca soprattutto di indiscussa ammirazione, che rende giustizia ad una figura che, fuori da Brindisi (e da Rieti), è stata forse dimenticata troppo in fretta. Viene quindi colmata una lacuna imperdonabile.